Nell'ordinamento giuridico italiano il diritto alla salute è considerato un diritto fondamentale disciplinato dall'art.32 della Costituzione.
La responsabilità professionale del medico nasce generalmente da una prestazione inadeguata che abbia prodotto effetti negativi sulla salute del paziente.
Tale prestazione inadeguata può comportare, per il sanitario, a seconda delle singole fattispecie, il sorgere di un'obbligazione al risarcimento del danno in sede civile, di una condanna in sede penale o di un provvedimento disciplinare in caso di violazione di norme di carattere deontologico.
La legge Balduzzi n.189/2012, dalla sua entrata in vigore fino ad oggi, sembra aver lasciato invariato l'orientamento dottrinale e giurisprudenziale dominante che considera la responsabilità del medico di natura contrattuale, ossia come derivante da un contratto o contatto sociale tra l'esercente la professione medica e il paziente stesso.
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