CERTIFICARE LA BIODIVERSITÀ? ORA SI PUÒ.

Il mondo dell’agroalimentare sta attraversando una fase ritenuta da molti fondamentale per la definizione del suo futuro, una fase nella quale la vecchia agricoltura fondata esclusivamente sulla redditività e la quantità del prodotto sta facendo un passo indietro verso modelli più consapevoli, più rispettosi dell’ambiente e della genuinità dell’alimento finale. In questo contesto si inserisce una nuova certificazione che si pone a tutela di un elemento che le classiche certificazioni attualmente sul mercato ancora non tutelano, ossia il Biodiversity Friend.

Nel 2010, anno che le Nazioni Unite dichiararono “Anno Internazionale della Biodiversità”, un’associazione operante in tale ambito, la World Biodiveristy Friend, fondata nel 2004 presso il Museo Civico di Storia Naturale di 
Verona con lo scopo principale di censire la biodiversità e tutelarla attraverso una capillare azione educativa, elaborò la “Biodiveristy Friend”.

La biodiversità esprime la quantità di specie  animali e vegetali viventi in un dato territorio e rappresenta la risorsa più importante dei sistemi naturali del nostro pianeta. La distruzione delle foreste e degli habitat del pianeta perpetrata anche attraverso uno sfruttamento selvaggio del suolo in agricoltura determina l’estinzione di migliaia di specie ogni anno.

A fronte di questa emergenza il Biodiversity Friend si propone come standard rivolto ad aziende agricole affinché queste si impegnino alla conservazione della diversità biologica.

In questo senso gli agricoltori diventano dei veri e propri 
tutori dell’integrità ambientale del territorio.

Come? Attraverso la persecuzione delle seguente azioni:

  • Metodo di controllo di parassiti e infestanti
  • Metodo di ricostruzione della fertilità dei suoli
  • Gestione razionale delle risorse idriche
  • Presenza in azienda di siepi e boschi
  • Presenza di specie nettarifere e superfici a prato
  • Qualità di aria, acqua e suolo
  • Conservazione della biodiversità agraria
  • Uso di energie rinnovabili
  • Limitata produzione di stoccaggio di CO2
  • Interventi per favorire la biodiversità in azienda

Gli agronomi preposti a queste verifiche attestano la responsabilità ambientale dell’azienda agricola mediante l’attribuzione di un punteggio per ogni voce.Per ottenere la certificazione sono sufficienti 60 punti, con l’impegno che l’azienda si deve assumere di incrementare progressivamente il punteggio fino a un minimo di 80 punti sui 100 massimi previsti.

La Biodiversity Friend, attesa l’importanza dei valori che si propone di tutelare e difendere, ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle 
Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il marchio è registrato, oltre che in Italia, anche nei paesi della Comunità Europea e della Repubblica Popolare di Cina presso la World Intellectually Property Organization di Madrid e, negli Stati Uniti d’America, presso l’United States Patent and Trademark Office.

Certificare la biodiversità adesso è possibile, non ci sono scuse!

Dott. Angelo Riva

Giurista Agroalimentare e Vitivinicolo

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